Tumori all’esofago e allo stomaco

I tumori del tratto gastrointestinale superiore includono le neoplasie dell’esofageo, stomaco, pancreas, fegato e delle vie biliari. Insieme rappresentano circa l'11% dei tumori.

Per saperne di più

Alcune informazioni su queste patologie

L’esofago e lo stomaco fanno parte del tratto gastrointestinale superiore (GI).

L’esofago è un lungo tubo che sposta cibo, liquidi e saliva dalla bocca allo stomaco. Una valvola (sfintere) all’estremità dell’esofago blocca l’acidità e impedisce il passaggio retrogrado di materiale dallo stomaco all’esofago. L’esofago è internamento rivestito da mucosa ed esternamente da fibre muscolari che contraendosi permettono il transito del cibo.

Lo stomaco è un sacco muscolare cavo, situato tra l’estremità dell’esofago e l’inizio dell’intestino tenue. Lo stomaco si espande per conservare e aiutare a digerire il cibo che è stato ingerito e assorbire alcune vitamine e minerali. I succhi nello stomaco scompongono il cibo in un fluido denso che poi si sposta nell’intestino tenue. Nell’intestino tenue, i nutrienti del cibo scomposto vengono assorbito nel flusso sanguigno mentre i rifiuti organici vengono spostati nell’intestino crasso, dove i liquidi vengono assorbiti dal corpo, ed infine espulsi dal corpo come un movimento intestinale.

La parete esofagea ha tre strati di tessuto e un rivestimento esterno noto come l’avventizia. La parete dello stomaco ha quattro strati di tessuto.

Il tumore dell’esofago può svilupparsi ovunque lungo la lunghezza dell’esofago quando si sviluppano cellule anormali nello strato più interno (mucosa). A seconda del tipo cellulare da cui provengono possono svilupparsi neoplasie adenocarcinomatose o carcinoma a cellule squamose.

L’adenocarcinoma spesso inizia vicino alla giunzione gastroesofagea ed è collegato a una condizione chiamata esofago di Barrett.

Il carcinoma a cellule squamose inizia dalle cellule squamose  di rivestimento  dell’esofago, più frequentemente nella parte centrale e superiore dell’esofago. I carcinomi a cellule squamose sono meno comune degli adenocarcinomi.

La maggior parte dei tumori dello stomaco si sviluppa quando le cellule che lo rivestono crescono e si dividono in modo anormale. I tumori possono iniziare ovunque nello stomaco, sebbene la maggior parte inizi nel tessuto ghiandolare che si trova a livello della mucosa (adenocarcinoma). Più raramente possono presentarsi tumori stromali gastrointestinali (GIST) o tumori neuroendocrini (NET). Questi possono interessare porti differenti del tratto gastrointestinale.

Il cancro esofageo e dello stomaco possono diffondere attraverso il sistema linfatico ai linfonodi vicini o attraverso il flusso sanguigno ad altre parti del corpo più comunemente il fegato e i polmoni. La neoplasia può anche crescere attraverso la parete dell’organo e invadere le strutture vicine e diffondersi alle pareti dell’addome (peritoneo). Raramente può crescere attraverso la parete dello stomaco negli organi vicini come il pancreas e l’intestino.

Le cause esatte dei tumori dello stomaco e dell’esofago sono sconosciute, ma alcuni fattori possono  aumentare il rischio tra cui: obesità o sovrappeso, età oltre i 60 anni, consumo di alcool e fumo, assunzione di bevande liquidi molto caldi, cibi conservati sottosale; condizioni mediche, compresa la malattia da reflusso gastroesofageo ed esofago di  Barrett, infezione da Helicobacter pylori, infiammazione cronica dello stomaco (gastrite cronica); precedente gastrectomia totale o parziale per trattare condizioni non cancerose; bassi livelli di globuli rossi (anemia perniciosa); storia familiare di stomaco cancro nonché alcune condizioni genetiche ereditarie

Avere uno o più di questi fattori di rischio non significa sviluppare sicuramente il cancro  ma rappresentano delle condizioni per le quali è utile sottoporsi a regolari controlli clinici ed endoscopici per intercettare precoci alterazioni cellulari che possono portare al cancro.

Quali sono i sintomi più comuni di presentazione della malattia?

I tumori dello stomaco e dell’esofago possono essere asintomatici nelle loro prime fasi. Ciò significa che di solito vengono diagnosticati quando il cancro è più avanzato.  

I sintomi più comuni sono rappresentati da; perdita di appetito e/o peso, stanchezza, nausea persistente e/o vomito senza causa apparente, difficoltà a deglutire (disfagia) a volte associata a senso di soffocamento durante la deglutizione, senso di pienezza anche dopo un piccolo pasto, gonfiore dell’addome; dolore o sensazione di disagio o bruciore nell’addome specie quando si mangia, frequente eruttazione, reflusso, che può essere dovuto all’anemia vomito contenente sangue, feci di colore nero o sanguinolente. 

Questi sintomi possono verificarsi anche in molti altri condizioni e non significa necessariamente che hai il cancro. Tuttavia per escludere la presenza di una neoplasia è necessario consultare il proprio medico ed eseguire un consulto specialistico Di solito lo specialista gastroenterologo o un chirurgo specializzato nel tratto gastrointestinale superiore eseguirà un’endoscopia. L’endoscopia è il principale test diagnostico poichè consente di guardare all’interno dell’apparato digerente e prelevare campioni di tessuto (biopsie). Un patologo esaminerà il tessuto sottoposto a biopsia al microscopio per avere informazioni sulla natura delle cellule esaminate e procedere all’esecuzione di test molecolari per ricercare particolari caratteristiche nelle cellule tumorali.  

Una stadiazione accurata è fondamentale per la gestione appropriata di queste neoplasie 

Nel caso di un sospetto di neoplasia dell’esofago un’ecografia endoscopica (EUS) aiuterà a definire fino a che punto si è diffuso il cancro nella parete esofagea o nei linfonodi. 

Ulteriori indagini includono imaging TC con contrasto o PET-TC per identificare la diffusione tumorale locale e a distanza; in alcune potrebbe inoltre essere utile l’esecuzione di una laparoscopia per identificare la diffusione della malattia al rivestimento dell’addome o altri organi. 

I risultati degli esami verranno discussi nella riunione del team multidisciplinare (MDT) per definire la più opportuna strategia terapeutica.

Come si curano i tumori dell’esofago e dello stomaco?

Le principali opzioni terapeutiche per il trattamento delle neoplasie del tratto gastrointestinale superiore sono la chirurgia, la radioterapia e la chemioterapia. Possono essere utilizzate singolarmente o in associazione con l’obiettivo di eliminare o ridurre la neoplasia e/o il rischio di sviluppare metastasi a distanza. 

L’iter terapeutico, presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli- IRCCS viene deciso all’interno del gruppo multidisciplinare che permette l’integrazione clinico-professionale tra Chirurghi, Radioterapisti Oncologi, Oncologi Medici, e dei servizi diagnostici di Anatomia Patologica, Radiologia ed Endoscopia.  

La scelta terapeutica dipende da molteplici fattori: sede della neoplasia, stadio clinico, tipo istologico e condizioni generali del paziente incluse le comorbidità nonché dalle esigenze nutrizionali..  

I pazienti con malattia non metastatica possono giovarsi della chirurgia, radioterapia e chemioterapia, da soli o in combinazione. Nelle presentazioni di malattia avanzata anche associata a presenza di metastasi a distanza viene indicata prevalentemente la chemioterapia ed in alcune situazioni la radioterapia.  

Chirurgia 

Alcuni piccoli tumori in stadio iniziale di stomaco ed esofago possono essere rimossi utilizzando un tubo flessibile (endoscopico resezione) senza rimuovere l’organo in toto. 

Le neoplasie dell’esofageo confinate entro la parete esofagea vengono spesso trattate con un intervento chirurgico per rimuovere tutto o parte del esofago (esofagectomia)  per ridurre il rischio che il cancro si ripresenti.  

Anche per le neoplasie gastriche in stadio limitato l’intervento chirurgico è il trattamento di scelta che consente di rimuovere parte dello stomaco (gastrectomia parziale) o tutto lo stomaco (gastrectomia totale).  

Le restanti parti del sistema digerente sono di solito cucite insieme in modo che il cibo possa essere ancora inghiottito e digerito. 

Nelle presentazioni di malattia avanzata, il trattamento può comprendere anche la chemioterapia, la terapia target e/o la radioterapia prima o dopo l’intervento chirurgico per ridurre la possibilità di recidiva di malattia locale e/o a distanza 

Chemioterapia 

La chemioterapia può essere somministrata prima o dopo la chirurgia. Essa consiste nell’impiego di farmaci citotossici o antiblastici, che hanno la funzione di bloccare la crescita e la divisione delle cellule tumorali. I farmaci disponibili possono essere utilizzati da soli o in combinazione tra loro.  

Prima dell’intervento chirurgico la chemioterapia può essere somministrata in associazione o meno alla radioterapia per ridurre le dimensioni del tumore e facilitarne la rimozione completa e per aumentare il controllo sistemico della malattia. 

Invece se somministrata dopo l’intervento chirurgico, la chemioterapia ha lo scopo di ridurre le probabilità di ripresa di malattia, andando a danneggiare le eventuali cellule tumorali residue e circolanti.  

Nei casi in cui, al momento della diagnosi, il tumore sia già diffuso ad altri organi come il fegato (la sede più comune di metastasi), la chemioterapia, eventualmente associata a farmaci biologici, diventa spesso il primo approccio terapeutico, con l’intento di far regredire o stabilizzare le lesioni nel fegato fino a consentirne l’asportazione chirurgica. 

La chemioterapia e/o terapie con nuovi farmaci biologici possono essere impiegata nelle fasi avanzate, in presenza di metastasi, con l’obiettivo di rallentare l’evoluzione della malattia. 
Per stabilire se i nuovi farmaci biologici, che agiscono in modo diverso rispetto ai chemioterapici tradizionali, siano efficaci o meno in un singolo paziente, può essere indicato eseguire indagini molecolari sul materiale istologico ottenuto con l’intervento chirurgico o con una biopsia.  

La chemioterapia viene solitamente somministrata ciclicamente per via endovenosa o orale (compresse); il trattamento ha una durata variabile e definita in funzione della finalità e tolleranza. 

Radioterapia 

La radioterapia può essere somministrata da sola o in combinazione con chemioterapia (radio–chemioterapia). La radioterapia impiegata prima dell’intervento chirurgico permette di ridurre i tumori altrimenti inoperabili e prevenire la diffusione di cellule tumorali. In questo caso, è prevista una pausa di uno o due mesi tra radioterapia e l’intervento chirurgico per consentire che il trattamento abbia il suo pieno effetto.  

La radiochemioterapia può anche essere usata come trattamento principale quando il tumore non può esserlo rimosso chirurgicamente.  

I farmaci chemioterapici somministrati durante la radioterapia rendono le cellule tumorali più sensibili alla radioterapia. 

Con la radioterapia a fasci esterni le radiazioni raggiungono il cancro da una sorgente esterna che attraversa il corpo e viene diretta alla neoplasia.  

La radioterapia viene indirizzata su un volume piuttosto ampio che include la malattia visibile alla visita clinica e alle immagini di TC e/o TC PET-TC, nonchè le aree di possibile diffusione microscopica di malattia (locale e linfonodale). Per tale motivo il trattamento radiante potrà prevedere la somministrazione di dosi complessive differenti e modulate in funzione della presenza di malattia e possibile diffusione locale personalizzandolo sulla base delle caratteristiche individuali della malattia. In questo caso la durata è variabile tra 5-6 settimane. 

La radioterapia post-operatoria è indicata a seguito dell’intervento chirurgico nei pazienti in cui si evidenziano fattori di rischio per ripresa di malattia ed ha come obiettivo primario quello di ridurre le recidive locali dopo chirurgia.. 

In caso di malattia diffusa o nei casi di recidiva verrà impiegato un trattamento radiante di breve durata (1-10 frazioni) sia con lo scopo di ridurre le dimensioni della lesione che per alleviare i sintomi della malattia specie  il dolore e il sanguinamento. (radioterapia palliativa) 

Quale tecnologia avanzata e servizi il Gemelli ART mette a disposizione per queste patologia?

Il Gemelli ART dispone di 5 macchinari di ultima generazione in grado di offrire un trattamento radiante altamente preciso riducendo l’irradiazione dei tessuti non coinvolti dalla malattia ma ad essa vicini. 

In particolare la radioterapia a modulazione di intensità (IMRT) statica o dinamica (VMAT) è la forma di trattamento preferibile per cancro delle vie digestive superiori. 

Nelle presentazioni di malattia metastatica oggi viene sempre più somministrata una Radioterapia mirata con tecnica stereotassica che è in grado di distruggere le cellule tumorali residue dopo la terapia sistemica e di potenziare la risposta immunitaria dell’organismo contro le cellule tumorali aumentando la risposta anche nei siti non irradiati (il così detto ‘abscopal effect’ ossia l’effetto oltre lo scopo prefissato).  

SERVIZI 

I Servizi che mette a disposizione il nostro Centro sono molteplici e hanno l’obiettivo di far sentire ben accolto il paziente. Avviene una presa in carico globale dove al primo posto c’è la preservazione della qualità di vita del paziente, con terapie complementari in grado di alleviare le possibili tossicità, ma anche un supporto psicologico, volto a sostenere i pazienti e gli accompagnatori durante il suo percorso terapeutico. Inoltre, quotidianamente il paziente può esprimere le proprie percezioni grazie al Progetto RAMSI, nato dalla collaborazione tra la società italiana SmileIN e il Policlinico Universitario Gemelli, grazie all’installazione di alcuni SmileINtotem, dei “touch point” con 4 smiley diversi. Il Progetto RAMSI permette di sondare l’opinione dei pazienti sui temi di accoglienza, competenza percepita, puntualità dell’orario di visita e terapia, comfort degli ambienti. Ciò permette di migliorarci sempre più. 

TUMOR BOARD  

Il gruppo di patologia della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli- IRCCS consta di un team di medici con grande competenza in materia e sempre attivi nel campo della Ricerca scientifica. Fondamentale è l’approccio multidisciplinare alla patologia, dove settimanalmente gli oncologi radioterapisti si incontrano con altri colleghi specialisti (Radiologi, chirurghi, oncologi medici ed endoscopisti) per discutere i casi clinici che giungono presso il centro in modo da offrire il miglior approccio terapeutico possibile. 

Qual è il team di cura?

Presso il Gemelli ART operano un team di medici dedicati alla gestione del trattamento delle neoplasie del tratto gastrointestinale superiore. 

Il gruppo di patologia, sotto la supervisione del responsabile Dott. Francesco Cellini, è composto dal Dott. Calogero Casà, Dott.ssa Viola De Luca, Dott.ssa Stefania Manfrida e Dott.ssa Angela Romano.

È possibile prenotare visite presso gli ambulatori dedicati di radioterapia per la patologia addominale in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale chiamando il numero: 06 3015 4434 

È possibile prenotare visite in ambulatorio privato (ALPI) chiamando il numero: 06 8881 8881 

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