La sezione dedicata ai bambini con malattie neoplastiche del Centro di Radioterapia Oncologica Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy) del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma diventerà, grazie al ricavato delle donazioni, un luogo magico pieno di affascinanti e coloratissimi scenari marini dove giocare e vincere la paura. Il paziente pediatrico si trasforma nel Capitano Nemo alla guida di un sottomarino realizzato dall’artista Silvio Irilli.
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Attraversare un ambiente marino popolato di pesci e altri animali coloratissimi alla guida di un sottomarino come il Capitano Nemo fino a raggiungere l’approdo per effettuare una importante terapia. È questo il luogo dominato dall’azzurro, in via di realizzazione, dedicato ai pazienti pediatrici affetti da malattie oncologiche che devono sopporsi a cicli di cure presso il Centro di Radioterapia Oncologica Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy) del Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma. È questo l’obiettivo del Progetto Acquarius che, attraverso una campagna di raccolta fondi, http://donaora.policlinicogemelli.it/gemelli-art/, si vuole realizzare presso il Policlinico Gemelli per offrire un servizio sempre più a misura dei piccoli pazienti. Gemelli ART dispone già di una sala di attesa, un’area ‘magica’ dove i piccoli pazienti oncologici, in attesa di essere sottoposti a trattamento radioterapico, possono giocare in un mondo fiabesco grazie ai dipinti raffiguranti un acquario realizzati lungo i corridoi dal pittore Silvio Irilli e vincere la paura delle terapia. “Ora, con il contributo della campagna di raccolta fondi, vogliamo trasformare la sala di terapia in un sottomarino e far diventare i piccoli pazienti protagonisti di un gioco – afferma il professor Vincenzo Valentini, Direttore del Polo Scienze Oncologiche ed Ematologiche del Policlinico Gemelli e Ordinario di Radiologia all’Università Cattolica-. Nel momento in cui devono restare necessariamente soli nella sala della terapia inviteremo i bambini a trasformarsi nel Capitano Nemo, a salire su una macchina fantastica che gira intorno a loro e che è una parte del sottomarino. Nella sala della terapia, a forma di sommergibile, il bambino potrà mettersi al comando del timone, indossare il casco del capitano (la maschera per la radioterapia), tenere il diario di bordo (predisposto dallo psicologo) e con la collaborazione dei co-piloti (i genitori) ‘giocherà’ mentre viene sottoposto alle cure. Tutto questo in un luogo che lo faccia sentire accolto e al sicuro e che permette reciprocità nell’interazione con gli oggetti e il personale medico-sanitario. Inoltre il Progetto Acquarius contribuirà a ridurre le procedure in anestesia che si rendono necessarie per i piccoli pazienti quando devono restare immobili durante la seduta di terapia. Infatti numerosi studi condotti sul ruolo dell’arte negli Ospedali e sull’opportunità di realizzare ambienti adatti ai bisogni dei più piccoli, mostrano riduzione del dolore e dell’ansia”. (Psychologic Intervention Improves Survival for Breast Cancer Patients 17 november 2008 Wiley InterScience; The benefits of psychosocial interventions for cancer patients undergoing radiotherapy 13 Health and Quality of Life Outcomes; Effects of Art on Surgical Patients: A Systematic Review and Meta-analysis November 2015 Annals of Surgery). Nella sala della terapia oltre al Sottomarino Nemo sarà presente la Tartaruga Tarta, personaggio che darà sicurezza e sarà una figura ponte che accompagnerà il bambino fin dentro al Sottomarino e potrà rimanere con lui anche durante la somministrazione della terapia radiante in un ambiente immaginario. Infatti il progetto prevede la realizzazione anche di un cartone animato. Il cartone animato sarà mostrato ai genitori del dei piccoli paziente in cura nel momento dell’ingresso nel Centro di Radioterapia del Policlinico Gemelli in modo da presentare in modo immediato e adeguato all’età il percorso clinico che dovranno intraprendere. Il protagonista del cartone animato è un bambino che deve affrontare la radioterapia. Ad accoglierlo, sostenerlo e accompagnarlo in questo percorso è appunto Tarta, una tartaruga marina con cui nasce un bellissimo rapporto di amicizia e fiducia. Affidandosi alla grande squadra di Operatori sanitari, alla potenza di macchine supertecnologiche, nonché ascoltando i consigli di Tarta, il piccoloprotagonista riuscirà a portare a termine con successo la sua missione all’interno del sottomarino. Il personaggio di Tarta rimarrà accanto ai piccoli pazienti dal primo giorno, con continuità, fino al termine della missione; la tartaruga marina sarà vicino al bambino anche durante il difficile periodo in cui i genitori e il personale sanitario devono lasciarlo solo. Il Progetto Acquarius è sostenuto anche dall’Associazione Onlus Attilio Romanini, che proprio quest’anno celebra il suo 25° anniversario dalla fondazione. L’Associazione direttamente collegata al Gemelli ART interviene, attraverso l’opera dei volontari, con un’azione di supporto ai pazienti e ai familiari e, attraverso le donazioni, sostenendo economicamente le attività e i progetti del Centro di Radioterapia. L’attività di Gemelli ART per i piccoli pazienti in cura contro i tumori Gemelli ART è impegnato in prima linea nell’accoglienza e nel trattamento di piccoli pazienti oncologici (oltre 80 bambini l’anno e mediamente 5 trattati giornalmente). Alcuni provengono dai reparti pediatrici del Policlinico Gemelli, altri dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù grazie a un accordo che prevede per loro la possibilità di eseguire la radioterapia presso il Gemelli. La tecnologia d’avanguardia di cui dispone Gemelli ART permette di riservare a questi piccoli pazienti trattamenti 3D-conformazionali, con tecniche avanzate di modulazione volumetrica della dose e di radioterapia guidata dalle immagini, il tutto supportato da un team dedicato multiprofessionale e multidisciplinare che accoglie e accompagna i bambini in questo difficile percorso. “La nostra struttura – conclude il professor Valentini – è Centro di riferimento nazionale per la radioterapia sia per i pazienti adulti che per quelli pediatrici. Abbiamo la possibilità di offrire ai pazienti tecnologie molto avanzate che consentono di curare le persone affette da malattie oncologiche con estrema precisione preservando la funzione degli organi malati. C’è però un gruppo di pazienti particolari, sui quali istintivamente poniamo tanta attenzione, i piccoli malati di tumore. Se pensiamo al film di Benigni ‘La Vita è bella’ si può capire come noi riserviamo cure speciali all’arrivo di un bambino malato. Tutti i pazienti meritano attenzioni particolari, ma i bambini che rappresentano la nostra speranza, il germoglio di quello che è la nostra vita, hanno per tutti noi un senso speciale”. |